jueves, 30 de octubre de 2014

Veganismo, una triste, realtà sociale. (2a parte)



La Dieta Vegana ha dei suoi principi. Non li elenco e nemmeno dico, se giusti o sbagliati. Possono in alcuni casi essere anche utili per depurarsi, ma non lo so, non sono un dietologo come, spesso si spacciano i Vegani Disturbati. Diciamo che ci sono delle pesanti contraddizioni a livello psichico. Cercano di riprodurre per nomenclatura e colore i piatti "carnivori".  Questa è un bruttissimo indizio di che livello di dissociazione dalla realtà possa arrivare un individuo, pesantemente, disturbato.  Ho tentato più volte di fare questa, innocua domanda, a Vegani Disturbati che incrociavo sui social in internet. Fuggono o danno delle spiegazioni che si ritorcono contro, dopodicchè, bannano e pensano di essere degli "eroi moderni".

Se ci sono in vendita riproduzioni di Gamberetti Vegan, colorati quasi uguali, con addirittura le zampette e sono fatti per chi non vuole vedere "cadaveri" (come dicono erroneamente) c'è qualcosa che non va a livello psicologico. Se uno dice che non gli piacciono, assolutamente, le donne dai 75 anni in su, non cerca una 18enne per poi truccarla da vecchia.  O se un uomo dichiara di essere un eterossessuale convinto, non cerca uno con la barba ed un pene sopra i 20cm.

La spiegazione, non dico "migliore", ma, unica che ho ricevuto è stata che "aiuta" per il cambiamento.  Questa spiegazione ha dei problemi: 1) se sei convinto della tua scelta "etica" non hai bisogno di aiutini visivi. 2) se devi essere aiutato, vuol dire che qualcosa ti manca e cerchi la "normalità" senza ammetterlo. 3) .... non ho fatto a tempo. Mi hanno bannato. La terza la scrivo a voi: Uno che si dichiara schifato di vedere un "cadavere" nel piatto, ha un bisogno, a costo di spendere di più, di vederlo, almeno raffigurato.

Perchè c'è anche un fattore economico. I "Vegani Disturbati", i Dissociati o trovate un nome voi, sono di estrazione economica: medio alta-altissima. E' chiaro che non hai né il tempo, né le possibilità economiche per comprare, o preparare, surrogati che costano di più, a volte il doppio del cibo in commercio.

Davanti ad una domanda (non ad una aggressione) il Vegano Disturbato ha risposto: "ma sei scemo?!?!?!" perchè, si ritengono sociali, disponibili a spiegare, molto tranquilli. Sostanzialmente, rifiutano la loro condizione e la realtà. Ma sanno che fanno Numero.

Il "Numero" non ha bisogno di "ragione o torto". Se arrivasse una persona estremista veganista a fare delle leggi, sarebbero valide. Questo è quello a cui mira, il "Vegano Disturbato". Dichiara di aver fatto una scelta personale che non deve essere criticata (e sarebbe giusto) ma in testa ha che dovremmo adeguarci perchè lui ha ragione. Adeguarci con la forza, o essere sterminati.

miércoles, 29 de octubre de 2014

Veganismo, una triste, realtà sociale. (1a parte)
 
Il Veganismo o essere Vegan è, spesso, una patologia mentale, associata ad un disturbo, che può essere serio, chiamato "disturbo dissociativo".
Il disturbo dissociativo non è sempre una patologia da curare. A volte, è utile e necessaria a seguito di gravi traumi, come la perdita di una persona amata o in condizioni di prigionia estrema. Sostanzialmente, si tratta di un vero e proprio rifiuto ad accettare la realtà più banale e vicina.
Nel caso della perdita di una persona cara, vi è un iniziale momento in cui si rifiuta la cosa e poi una fase di consapevolezza ed una rimozione degli stati più dolorosi. E' una patologia di breve durata e non perseguita. Semplicemente è a difesa della psiche.
Parliamo, però, dei tipi di vegani. Partiamo dal tipo "raro". Il vegano non dissociato è privo di un disturbo mentale serio. E' quello che per, magari, iniziali diete consigliate per la sua salute, sposa la filosofia vegana, si adegua ad un dieta particolare e non ha interazioni sociali, ne positive, ne negative con chi ha, o, non ha la sua stessa dieta. Potremmo definirlo "tollerante" o "neutro". Fa una sua personale scelta ed è finita lì. Il "Vegano raro" è anche quello che non si trova molto bene a far parte dei Vegani Disturbati. Magari si iscrive in un Gruppo Facebook o di altri social, ma abbandona perchè non si sente in sintonia con i diturbi dissociativi di chi invece ha seri problemi mentali.
Prendiamo il "Vegano Comune" che è quello con disturbi, a volte molto seri della psiche. E' quello che invoca lo sterminio del Genere Umano, causa di tutti i mali, come se lui non ne facesse parte. Infatti, è, quasi così. Il Vegano Disturbato o Comune ha una psiche, talmente, a brandelli che una parte del suo cervello, distrutto, non accetta che anche lui sia un essere umano. Come ovvia, a questa contraddizione? Si ritiene "migliore" degli altri. Più etico, Più sociale, Più compassionevole, Più buono, Più cosciente che ha fatto una scelta giusta. Una specie di "razza ariana" degli esseri umani.
Manifestano un'aggressività, verbale o con manifestazioni di gruppo che hanno del preoccupante. Infatti un soggetto con un Disturbo Dissociativo può tendere ad essere pericoloso, per se e per gli altri, a causa di un rifiuto totale della realtà. La contromossa, contraddittoria, è ritenere gli altri "aggressivi e violenti" con la scusa che, se si tira il collo ad un pollo per mangiarselo o si va in macelleria si è dei violenti. Il Vegano Disturbato non ha un'idea chiara nemmeno dei principi naturali che dichiara di voler difendere. Uno di questi principi, forse, il primo è la "catena alimentare". In Natura e non nei film di Walt Disney. Infatti i più gravi arrivano a dichiarare che i topi sono animali pieni di sensibilità e portano come prova il film di animazione "Ratatoullie 3D". Il problema è che non stanno scherzando. Ci credono, autoconvincendosene,  poichè disturbati in modo grave. Anche tutti i video o immagini (molto costruite, ma casi, sicuramente reali, seppur rari) di tigri che leccano il musino alla pecora o leoni che abbracciano chi li ha allevati (in cattività) sono per il Vegano Disturbato la prova finale che ha ragione. Questa dissociazione dalla realtà, crea solo, potenziali vittime in soggetti deboli, come i bambini che, come è successo, vogliono accarezzare la tigre allo zoo, perdendo un arto.  Per capire fin dove arriva il disturbo mentale che è sia conscio che inconscio bisogna analizzare la "dieta vegana".


martes, 31 de mayo de 2011

Elezioni Amministrative in Italia

Dopo tantissimo tempo (io ho altro da fare, che cazzeggiare) mi è stato richiesto esplicitamente di aggiungere un'articolo sul mio blog a riguardo delle elezioni italiane.

Premetto che io non ho votato essendo iscritto all'AIRE (Ass. Italiani all'Estero) in compenso mi è stata recapitata dall'ambasciata italiana una busta con tutte le schede dei prossimi referendum (non so perchè). Qua, comunque, vorrei spiegare che non arriverà mai il mio voto in Italia, difatti l'incaricato che doveva venire oggi (30-05-2011) a recuperare il mio voto, ha avuto qualche impedimento importantissimo. Io mi sento di giustificarlo appieno, poichè si tratta di impegni improrogabili, del tipo: "ha trovato una da fottersi", "doveva andare al mare", "non posso perdere tempo con 'ste cazzate". Tutta roba avvallata anche nel cosiddetto "Belpaese" da parte dell'attuale capo di governo e dell'attuale ministro degli esteri Frattini.

Ma passiamo alle elezioni amministrative che io ho seguito per spirito di curiosa morbosità.

Ho letto anche le testate giornalistiche di tutti i tipi e colori, per vedere se analizzavano (almeno uno) la questione principale.

Non è che mi aspettassi un molto, sinceramente, ma nemmeno uno ha lanciato un'articolo, un pezzo di blog, quant'altro per sottolineare quello che è successo.

Il risultato (vittoria netta per gli esponenti contrari al governo attuale) è stato spiegato e giustificato in differenti modi. Quello che è mancato è stata un'analisi delle percentuali.

Prendiamo il caso eclatante di Pisapia, vincitore a Milano.

Ha vinto sulla Moratti con uno scarto di più o meno 10 punti. Non ho voglia di ritrovare le percentuali esatte e per comodità diremo che Pisapia aveva il 54% e la moratti il 45%.

Non è importante di quanto ha vinto Pisapia, assolutamente.

L'importante è la percentuale della Moratti. Anche se avesse solo il 35% di votanti significherebbe che: degli aventi diritto al voto, ci sono il 35% dei milanesi che adorano una miliardaria coi capelli cotonati che ha creato un figlio rincoglionito dai telefilm di Batman.

Oppure: la percentuale dei ladri, affaristi senza scrupoli, o che hanno pendenze con la legge tanto gravi da non uscirne integri, aumentano la percentuale degli adoratori di Batman. Quanti possono essere? Il 10% in più? (tenete conto che il Berlusconi era capolista)

Facendo una stima reale io ho cercato di sommare i rincoglioniti da Batman con gli affaristi da pena di morte e sicuramente sono molti di più gli affaristi.

Insomma, non mi tornavano i conti, su quel fottutissimo 35% alla Moratti!

Poi, grazie alla grande esperienza formativa di 40 anni in Italia, sono arrivato alla soluzione!!!! Eureka!!!!



Sbadatamente (e parlando dell'Italia è un errore grave), non avevo contato le Teste di Cazzo!!!!!

Con quello si capisce il 35% alla Moratti.



Adesso ve lo ripeto, giusto per ammazzarvi: Quella vecchia puttana secca, ha preso più del 35%.

State attenti, ma non ai musulmani.

Dovete stare attenti alle TESTEDICAZZO!

 M.V.  


sábado, 4 de diciembre de 2010

Una ricetta per vegani

Grazie all'attività di persone che leggo su Facebook, anche lo "Chef Marco" vuole proporre una ricetta per vegani.
"Un'insieme di sapori indimenticabili, a contatto con la natura e che lascerà di stucco i vostri commensali e vi ripagherà della fatica e del costo della preparazione"
Sfrattagliata lardellata con strutto al sapore di mare.
Ingredienti per 8-10 persone:
Suino 1
5 Scamponi vivi
500 gr di vongole
500 gr di cozze
Acqua q.b.
Sale circa 300 gr
Preparazione:
Recatevi da un vicino contadino o allevatore di suini. Acquistate una capo e fatevelo appendere ad un ramo tramite una robusta corda agli arti inferiori, in modo che rimanga a testa in giù una decina di minuti.
Fatto questo, dovreste sentire l'animale che produce un suono tipo "Oink Oink". Bene, è il momento di gettare i 300 gr di sale sugli occhi aperti del maiale. Non appena fatto questo, dovreste sentire il suono precedentemente prodotto, aumentare. A questo punto posizionate con calma (il suono, vedrete non accennerà a diminuire) una capiente bacinella o un catino, proprio sotto la testa dell'animale e con un coltellaccio sgozzate il suino. Il sangue che fuoriuscirà andrà raccolto dalla bacinella e dovrà essere conservato.
Quando gli spasmi della bestia morente stanno quasi per cessare e quindi si potrà operare in sicurezza, piantate con forza il coltello, precedentemente usato, all'altezza del pube dell'animale e con un violento strattone verso il basso, squarciatelo fino al collo.
Estraete le viscere calde e ancora frementi dal maiale e aggiungetele nella bacinella col sangue. Lì marineranno in attesa della preparazione degli altri ingredienti.
Ricavate il grasso e la pancetta dal maiale, ormai morto, che serviranno a "lardellare" e "struttare" gli ingredienti di qui a poco.
Tornati a casa, preparate una pentola con un pò di acqua, ne basteranno anche solo due dita. Introducete le vongole e le cozze e incominciate a riscaldare a fuoco vivo coprendo con un coperchio. Purtroppo, molti commettono l'errore di usare dell'olio di oliva ma è profondamente sbagliato poichè a nessuno piace l'idea di piccole e povere olive stritolate in una macina di pietra. Alcuni nel preparare le vongole e le cozze, aggiungono anche del prezzemolo. Bisogna dirlo con forza che è una crudeltà inutile sterminare piantagioni di prezzemolo, con l'acqua bollente le vongole e le cozze muoiono comunque.
Una volta che le vongole e le cozze si saranno aperte completamente, significa che sono finalmente morte dopo un'atroce agonia. I bivalvi non aperti erano già morti e nessuno sa come, ma c'è la possibilità che anche loro non se la siano passata bene e quindi conservateli comunque.
Arrivati a questo punto avvolgiamo le frattaglie, senza tamponarle dal sangue, con striscioline di pancetta che però non devono coprire del tutto gli organi estratti dal suino, in modo che si possano riconoscere il fegato, i rognoni, etc.
Disponiamo le frattaglie lardellate in un piatto di portata che adorneremo, sul bordo, con le vongole e cozze preparate prima, con il loro guscio.
In un ampio tegame facciamo sciogliere ed arroventare il grasso di porco che abbiamo conservato fino ad adesso. Una volta rovente disponiamo gli scamponi, ancora vivi,  sopra le frataglie allardellate e portiamo in tavola.
Aspettiamo di avere l'attenzione dei nostri graditissimi ospiti, versiamo il grasso bollente sopra gli scamponi vivi in maniera che si accartoccino negli ultimi momenti della loro vita. Il grasso disciolto si andrà a mischiare con il sangue in cui marinavano le frattaglie dando vita ad un'incredibile disegno di rivoli rossi-rosati.
Per arricchire il piatto, che comunque non è commestibile neanche per Hannibal the cannibal, si può dare un poderoso calcio in culo al gatto di casa, se ne avete uno, che sarà stato richiamato dall'odore del grasso sciolto.
Mentre col cellulare ordinate una pizza a domicilio con spek e gamberi, consegnate, prima di mandarli a fare in culo, la stampa di questa ricetta a tutti gli invitati. Perchè diciamolo: hanno davvero rotto il cazzo!
M.V.


martes, 30 de noviembre de 2010

Il caso Ruby

Con clamoroso ritardo ed in barba ai più quotati media, voglio dire la mia a proposito della questione spinosa Ruby-Berlusconi.
Onestamente non so a che livello sia stata trattata la cosa dai media italiani, ma io, come italiano residente all'estero, ne ho saputo qualcosa.
So anche della battuta del primo ministro che è meglio guardare belle ragazze che essere gay.
Ho anche visto il video in discoteca di questa Karima, in arte Ruby, mentre veniva annusata da palestrati con la museruola da pitbull, mentre un'altra signorina(non so se maggiorenne, ma mi ha detto che lo era e quindi non sono responsabile) simulava un rapporto completo anche se sprovvista di strap-on.
Immagino che tutto questo possa provocare confusione, soprattutto lo strap-on. In realtà è semplicemente un cazzo di gomma fissato con delle cinghie alla vita ed all'inguine della presunta lesbica e/o bisex che lo utilizza per fottersi a mo' di uomo la zoccola di turno.
lo spiego per i poco informati di turno.
Comunque, visto che si parla del Presidente del Consiglio, voglio mantenere una linea più che diplomatica.
Se un vecchio bavoso, anche se miliardario, adotta come scusa il fatto che la puttanella abbia detto di essere maggiorenne, non può reggere, perchè la legge: "non ammette ignoranza". Questo bisognerebbe dirlo all'avvocato Ghedini che si ammazza tentando difese che non sarebbero prese sul serio in un qualsiasi tribunale del' "ex Congo Belga". L'altra difesa è che uno in casa sua fa quello che vuole. Ottimo, non aspettavo altro, io.
Se si potesse adottare questi tipi di difesa otteniamo che: Pacciani (condannato come mostro di Firenze) in casa, stuprando le figlie, cercava solo di risolvere un problema di serenità familiare e comunque in casa sua può fare un pò quello che gli pare.
Le associazioni di pedofili a cui piace dilaniare parti intime di bimbe e bimbi, potrebbero dichiararsi innocenti. Basta dire che la bambinetta di turno aveva dichiarato di essere maggiorenne. Alla fine è la parola di uno contro un'altro e se la bambinetta è extracomunitaria sapete già chi ha ragione.
Insomma, siamo seri, questi extracomunitari, specie se negri, sono abituati alla sodomia violenta fin da piccoli.
Inoltre c'è sempre la Chiesa che ti appoggia. Non è stato Gesù a dire: "che i bambini vengano a me"? Poi anche se loro non vengono, l'importante è che facciano finta bene.
Io non so chi ha ragione, ma seguo con interesse gli sviluppi. Intanto affilo il machete perchè quella troia della mia compagna è in bagno che si sta lavando, spero adesso di beccare su internet qualche buona notizia, così la metto al suo posto una volta per tutte, tanto in casa mia faccio un pò come cazzo mi pare. Ah, dimenticavo: lo vogliono tutti gli italiani.
P.S.: io non so per quanto mi lasceranno scrivere su questo cazzo di blogspot. Comunque se vi è parso esagerato, volgare e da stronzi questo post, non sprecate tempo a inveire. Il prossimo sarà sicuramente peggio. Buona Giornata

M.V.

viernes, 10 de septiembre de 2010

Il Veganismo

Sono stato sollecitato a continuare a scrivere da una persona, e precisamente da una donna (che vale doppio). Il suo nome è Gianna Fausti, così qualcuno sa a chi dare la colpa ed ella stessa imparerà ad assumersi le sue responsabilità.


In aggiunta, poi, mi sono chiesto: "ma davvero posso rompere i coglioni, fosse anche ad una persona?". Mi sono risposto che può essere e, quindi, almeno per questa volta, continuo.

Il Veganismo, titolo di questo post, rappresenta l'ideologia che per ragioni religiosi, ideologiche o di dieta, si prefigge l'obbiettivo di non mangiare nulla che abbia origine animale. Con nulla di origine animale, si intende anche qualcosa come il latte o i formaggi fatti col latte.

Diciamo qualsiasi cosa che possa avere dentro di se una "parte" di vivo. Sul: "qualcosa di vivo", ci ritorneremo più volte e soprattutto alla fine.

Detto questo, non capisco perchè sterminino delle intere coltivazioni, come se la lattuga fosse meno viva o più stronza di un bovino.

Anche la Soia, la maledettissima soia, che sempre appare nei ricettari vegani, l'unica merito che ha è di non sapere di un beato cazzo. Credo sia per questo che i vegani la adorano e ci fanno l'olio, il latte, le BISTECCHE!!!

La regola di rispettare le opinioni altrui è sacrosanta, ma dire che dalla soia puoi tirare fuori le bistecche.... Ma nemmeno in Star Trek si sono spinti così lontano. Lo scrivo qui: PER LE BISTECCHE E' OBBLIGATORIA LA CARNE. Il latte, scaturisce solo da un animale provvisto di tette e la soia non le ha. Sull'olio, invece, non saprei obbiettare in maniera costruttiva, ma dato che le olive sono un vegetale migliore della soia: non ci rompete i coglioni. Questo è quello che posso dire.

Se devi rispettare il concetto di vita, non devi mangiare più niente, perchè bene o male, si tratta sempre di ammazzare qualcuno, o qualcosa. Poi, il concetto estremo che dentro qualcosa (per chi è vegano per ideologia) può teoricamente esserci la vita e quindi non si può utilizzare.... non posso dire nulla perchè vanno rispettate tutte le ideologie.

Un consiglio, però: se vi capita di conoscere una donna vegana convinta, mandatela a cagare. Non ingoia.

Scusate il post di fretta, ma ho la carne sul barbeque.

miércoles, 1 de septiembre de 2010

L'orologio

Il titolo è bello: "L'orologio". Sembra uno di quei thriller dove tutto è appeso ad un filo, ad un secondo in più o in meno.


Infatti è più o meno così nella vita quotidiana (basta timbrare il cartellino in ritardo per scoprirlo, per chi ha il culo di avere ancora un lavoro) che conoscevo e comunque ricordo ancora. Ma non è per parlare del tempo che se ne va...quello non fotte a nessuno, e nessuno se ne rende conto, a parte, poi, dirlo per fare il pensatore profondo: "bisogna vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo e ogni giorno fare qualcosa come se si vivesse 1000 anni". Insomma la filosofia spicciola dei buonisti di facebook, per far credere ai fessi di avere un minimo di sensibilità, tanto per intenderci.

No, questo post è davvero dedicato all'orologio ed ai, ovviamente, folli dediti a questo oggetto, profondamente lesivo (anche se spesso obbligatorio) della vita.

Per farvi entrare in argomento, anche se magari, o sicuramente, ne sapete più di me, vi cito alcuni prezzi di orologi che si trovano in commercio. Non sto facendo pubblicità, ci mancherebbe, quindi non menzionerò la marca o il nome del modello, e se qualcuno è interessato, comunico fin da ora che li ritengo orologi del cazzo, pur se costosissimi. I prezzi che riporterò, invece, credo siano abbastanza affidabili e li ho scovati su internet. Menzione d'onore per l'ultimo orologio che si era anche guadagnato un articolo sui principali periodici italiani di qualche mese fa. A me, non è mai fregato nulla degli orologi, ma la notizia mi aveva particolarmente impressionato. Ma adesso basta ciance ed iniziamo:

1750 euro (credo che il modello lo chiamino "l'ora dei pezzenti")

3440 euro (un submarine "mediobarbon")

5980 euro (nemmeno 6000 euro, un affare!)

7200 euro (Cronografo "goidanè" Serie limitata per la Brianza)

etc...

L'ultimo del quale vi ho accennato, è un orologio che non segna l'ora, sul quadrante ha il simbolo della luna o del sole e ti dice solo se è giorno o notte. Prezzo (da notizia del Corriere della Sera): 350.000 euro.

Quando avevo commentato che è veramente bello poter acquistare a soli 350.000 euro la patente di testa di minchia, sotto forma di un orologio che non serve, un mio ex collega ha avuto il coraggio di affermare che potrebbe servire, se sei in una stanza con le finestre chiuse e non vedi fuori. Io l'ho consolato dicendogli che anche se non aveva i soldi, la patente gliela davo io gratis.

So che ci sono molte persone che sono collezionisti (cosa discutibile, o meno), ma a fronte di queste, ci sono un sacco di persone che fanno caso a che orologio abbia al polso qualcun'altro. Si, perchè bisogna sapere che non è che questi orologi siano più precisi di un orologio giapponese da 30 euro, anzi, sono molto meno esatti. Per questo, l'unica cosa che conta è il costo dell'orologio che diventa uno "status", cioè rappresenterebbe la qualità di una persona e/o il successo che ha ottenuto. Restate qua che poi ci arriviamo allo status di queste persone. Esiste un portale su internet per gli orologi di lusso e se entri nella pagina, trovi anche una linguetta "malati di polso", dove uno si spertica ad elogiare che figura da pappone potresti fare con questo o quel modello.

Detto tutto questo, dato che a me sempre danno dell'estremista, ma invece, pare, che la gente non trovi nulla da ridire in un orologio che manco segna l'ora, ma che costa come un superattico; credo sia il caso di fare alcune considerazioni:

L'orologio, c'è poco da fare, serve a segnare l'orario. Quindi serve a chi deve onorare degli impegni con puntualità. Faccio tranquillamente un esempio a caso: io mi dovevo alzare come uno stronzo a orari indicibili, per un essere umano, perchè per guadagnarmi la pagnotta la maggior parte della mia vita lavorativa, timbravo il famigerato e fottutissimo "cartellino". La versione moderna si chiama "badge" ed è un cartellino elettronico, ma la sostanza è che sempre come uno stronzo ti devi alzare. La pausa pranzo era ad un'ora ben precisa e terminava un'ora dopo. Viene da se che, purtroppo, l'orologio lo dovevo avere e consultare spesso. Io ero un'impiegato qualsiasi, ma al mio fianco c'erano "grandissimi" dirigenti che avevano anche più impegni (non lavoro, chiaro) di me. Il loro tempo era scandito da riunioni, seppur inutili e/o inconcludenti, ma dovevano anche loro presentarsi puntuali per non fare brutta figura. Molti di questi dirigenti sfoggiavano al polso orologi a "partire" dai 3.500 euro.

Molta gente, poveri impiegati come me, li invidiava e me ne rendevo conto da frasi del tipo "ma hai visto che orologio ha?", "Questo deve essere un pezzo grosso, quell'orologio costerà 6000 euro". Io mi trovavo d'accordo soprattutto sulla frase che diceva che doveva essere un pezzo grosso. Di coglione, direi in prima battuta, poi conoscendoli meglio ti accorgevi, il più delle volte, che erano pezzi grossi di merda.

Io credo che la prova migliore, non dico di "successo", per come si intende normalmente nella società malata che ci circonda, ma di benessere generale di una persona, sia rappresentata dal fatto che l'orologio non ce l'hai. Questo significa che non devi rendere conto a nessuno, che non devi metterti orpelli al polso e che soprattutto vivi seguendo le regole della natura e cioè: mangi quando hai fame, ti svegli quando sei riposato e con un pizzico di fortuna in più, fotti quando hai voglia.

Se poi sei ricco e lo puoi fare, sei intelligente. Se sei povero, sei ancora più in gamba. Se rubi orologi di lusso, sei un genio.

Alla prossima.